Missione per Cala e Koop, la Juve studia il rilancio

Sono obiettivi costosi e complicati, ma restano prioritari per Motta. Giuntoli punta sulla volontà dei due, che hanno già trovato un accordo
Missione per Cala e Koop, la Juve studia il rilancio
Giorgio Marota

Se dal cielo piovessero 100 milioni, la Juve li raccoglierebbe dentro una valigetta e busserebbe a Zingonia e a Casteldebole per portare via da quelle terre così ricche di talento due fiori rarissimi: Teun Koopmeiners e Riccardo Calafiori. Sono i calciatori che Thiago Motta ha indicato come «le priorità» nei colloqui con il direttore tecnico Giuntoli; due profili ambitissimi, che hanno mercato in Italia e all’estero, in grado di trasformare una Signora già ambiziosa in una corazzata da scudetto. La volontà e la fantasia, però, non bastano a chiudere colpi sensazionali. Ci vogliono i soldi, tanti soldi. Per l’esattezza: 60 milioni nell’affare Koop e altri 45-50 nella trattativa per il difensore della Nazionale italiana.

La volontà dei due giocatori

Entrambi hanno già sposato in qualche modo il progetto bianconero: hanno un accordo di massima con la Juve sia sullo stipendio (4/4,5 milioni annui l’olandese, 2,5/3 l’azzurro) sia sulla durata dei contratti (5 anni). Le trattative però si fanno in tre e Atalanta e Bologna vorebbero legittimamente ottenere il massimo da eventuali cessioni, limitando o addirittura escludendo delle possibili contropartite. Soulé e Huijsen, ad esempio, sono graditi a Gasperini, la Juve però non intende svenderli e soprattutto l’argentino è stato indicato da Motta come un calciatore che può rivelarsi utile alla causa; sulla sponda rossoblù, invece, la proposta di limare il prezzo di Calafiori tramite Kean è stata già rispedita al mittente. Il piano Giuntoli è insistere sulla volontà dei due ragazzi, dato che sia Cala sia Koop considerano la Signora un punto di arrivo e hanno avuto già modo di confrontarsi con Thiago sulle prospettive tecniche dei loro trasferimenti.


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Le chiavi

Se davvero la Juve riuscisse a trovare la chiave di volta di queste complicatissime operazioni - nel caso ci vorrebbe ancora tanto tempo - il mercato in entrata potrebbe ritenersi completato. Parliamo infatti di calciatori che fanno praticamente tre ruoli a testa: il centrale mancino ha un passato da terzino sinistro e, secondo alcuni, un futuro da centrocampista già delineato talmente è bravo con i piedi, mentre la mezzala che ha saltato l’Europeo per infortunio è capace di interpretare con la stessa qualità pure i compiti del trequartista e dell’esterno alto nel 4-2-3-1. Torniamo però alla premessa iniziale: senza accordo sulle contropartite, dovrebbero piovere dal cielo soldi che oggi la Juve non ha. Giuntoli ha deciso infatti di investire le prime risorse per colmare altre lacune: il portiere che dovrebbe occuparsi dell’impostazione dal basso (Motta non riteneva Szczesny in grado e ha voluto Di Gregorio) e il mediano-regista che potrebbe dare più qualità e dinamismo alla mediana (Douglas Luiz, giovedì le visite mediche a Las Vegas). Questi acquisti sono costati circa 45 milioni più i cartellini di Barrenechea e Iling-Junior, andati all’Aston Villa nell’incastro Douglas. Mancherebbero poi altri due tasselli altrettanto importanti per favorire la rivoluzione tecnico-tattica già tratteggiata da Thiago: l’acquisto di Khéphren Thuram, visto che Rabiot non intende rinnovare il contratto in scadenza alle cifre proposte dalla Juve (7-7,5 milioni annui), e un esterno d’attacco con caratteristiche spiccatamente offensive alla Greenwood o da jolly in stile Saelemaekers.


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Se dal cielo piovessero 100 milioni, la Juve li raccoglierebbe dentro una valigetta e busserebbe a Zingonia e a Casteldebole per portare via da quelle terre così ricche di talento due fiori rarissimi: Teun Koopmeiners e Riccardo Calafiori. Sono i calciatori che Thiago Motta ha indicato come «le priorità» nei colloqui con il direttore tecnico Giuntoli; due profili ambitissimi, che hanno mercato in Italia e all’estero, in grado di trasformare una Signora già ambiziosa in una corazzata da scudetto. La volontà e la fantasia, però, non bastano a chiudere colpi sensazionali. Ci vogliono i soldi, tanti soldi. Per l’esattezza: 60 milioni nell’affare Koop e altri 45-50 nella trattativa per il difensore della Nazionale italiana.

La volontà dei due giocatori

Entrambi hanno già sposato in qualche modo il progetto bianconero: hanno un accordo di massima con la Juve sia sullo stipendio (4/4,5 milioni annui l’olandese, 2,5/3 l’azzurro) sia sulla durata dei contratti (5 anni). Le trattative però si fanno in tre e Atalanta e Bologna vorebbero legittimamente ottenere il massimo da eventuali cessioni, limitando o addirittura escludendo delle possibili contropartite. Soulé e Huijsen, ad esempio, sono graditi a Gasperini, la Juve però non intende svenderli e soprattutto l’argentino è stato indicato da Motta come un calciatore che può rivelarsi utile alla causa; sulla sponda rossoblù, invece, la proposta di limare il prezzo di Calafiori tramite Kean è stata già rispedita al mittente. Il piano Giuntoli è insistere sulla volontà dei due ragazzi, dato che sia Cala sia Koop considerano la Signora un punto di arrivo e hanno avuto già modo di confrontarsi con Thiago sulle prospettive tecniche dei loro trasferimenti.


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